Il balcone sul giardino

Casualmente mi trovo a intrpretare, per me stessa, il ruolo di James Steward, protagonista, insieme alla bellissima Grace Kelly, di un film degli anni cinquanta che tutti ricorderete “La finestra sul cortile”. Con la differenza che, ovviamente, non sono lui e, ahimè, nemmeno lei. Non ho neanche una frattura che mi immobilizza e questo non testimonia a mio vantaggio, la mia curiosità è senza un alibi. A parte questi piccoli dettagli, la situazione è molto simile (tranquilli, nessun omicidio, almeno per il momento).

Sono circa tre anni che, dal balcone della mia cucina, seguo la costruzione di un lussuoso complesso residenziale di ben centouno appartamenti (chissà chi avrà acquistato quell’uno) con tanto di mega giardino piantumato che si congiunge al mio condominio, formando un quadrilatero. Siamo quasi diventati un tutt’uno. Un ambizioso progetto che aleggiava nell’aria da parecchio tempo che ora è diventato realtà.

Inizialmente mi sono interessata agli aspetti tecnici della costruzione, ero curiosa di sapere come nasce una casa fin dalle fondamenta. Devo dire, con una certa soddisfazione, che mi sono fatta una bella cultura in merito. Ho trasferito il portatile sul tavolo in cucina e mentre scrivevo il mio romanzo, mi capitava spesso di buttare un occhio al cantiere.  Osservavo ogni dettaglio: le ruspe, il via vai degli operai, geometri e architetti che con i loro caschetti gialli e le valigette si avvicendavano al controllo dei lavori. C’erano anche  tre gigantesche gru tutte illuminate che, nell’oscurità della notte, mi apparivano come giraffe acchiappa stelle.

I lavori sono terminati e il cantiere, da bozzolo, si è trasformato in una bellissima farfalla dotata di ali confortevoli, tecnologiche ed ecosostenibili.  C’è ancora qualche operaio impegnato negli ultimi ritocchi, tutto è pronto per accogliere i nuovi inquilini. Nonostante le cifre da capogiro, gli appartamenti sono stati tutti venduti (alla faccia della crisi!).

Sono già iniziati i primi traslochi e io, al riparo da occhi indiscreti e munita di binocolo (riesumato per l’occasione tra le vecchie cose accantonate in cantina), osservo i nuovi arrivati, curiosa di sapere chi sono tutte quelle persone che presto popoleranno il mio orizzonte.

 

 

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